“Abbiamo scelto la Nuova Zelanda proprio perché è una nazione composta da amanti del vino, perché coltiva uve straordinarie e perché si tratta di un mercato emergente per le lattine. Vogliamo crescere nel modo più sostenibile possibile e crediamo che la Nuova Zelanda sia un mercato perfetto per testare questo modello di avanzamento sussidiario, come test prima di diffonderlo anche in altri mercati”.
La citazione, tratta da una recente intervista, è di Henry Connell, co-fondatore del marchio The Uncommon nel Regno Unito. The Uncommon, come in parte abbiamo appena avuto modo di leggere, è un’azienda britannica specializzata nella produzione di vino in lattina in un’ottica di riguardo verso la sostenibilità ambientale e si sta espandendo nello stato della Nuova Zelanda. Lo sta facendo, però, con una certa attenzione anche nei confronti degli abitanti di ogni regione coinvolta, tentando di collaborare con loro il più possibile.
Il nome del marchio scelto per questa incursione commerciale in acque internazionali è “The Uncommon Wine of New Zealand”. Si tratta, ancora una volta, di una linea imbrigliata nelle (delle volte) più sostenibili lattine di vino: la Uncommon, infatti, è stata la prima azienda del Regno Unito a ottenere la certificazione B Corp. L’espansione è avvenuta in stretta collaborazione con le neozelandesi Hannah Sweeney e Anna Campbell, grazie alle quali il nuovo avamposto sosterrà i coltivatori e i fornitori nazionali.
“Con lo stile di vita all’aria aperta così radicato nella cultura neozelandese e l’amore per il vino locale e pluripremiato, The Uncommon offre un’opzione premium per quei momenti in cui una bottiglia non è indicata” ha dichiarato la stessa Hannah Sweeney, pubblicitaria di successo.