Molte le domande e le richieste provenienti dal mondo del vino. Quest’ultimo, di fatti, rappresentato dall’Unione Italiana Vini (Uiv), ha presentato alcune richieste ai candidati italiani alle prossime elezioni europee (8-9 giugno) durante un incontro tenutosi nella città di Milano.
L’Uiv, che rappresenta l’85% dell’export vinicolo italiano, ha sottolineato l’importanza socio-economica del settore, che contribuisce all’1,1% del PIL nazionale! Le richieste principali hanno riguardato la semplificazione della misura “Promozione” del Piano Nazionale di Sostegno nella riforma della PAC, il rafforzamento dei fondi di sostegno legati alla competitività e alla transizione ecologica, e non agli espianti incentivati dall’UE. “L’Uiv – hanno poi aggiunto i rappresentati di settore – propone anche l’adozione di un’etichetta digitale unica europea e uno standard comune di sostenibilità: va definito chiaramente cosa significhi “vino sostenibile”.
Inoltre, chiediamo il rafforzamento degli accordi di libero scambio e un rifiuto di qualsiasi forma di protezionismo. In termini di governance UE, l’Uiv si oppone all’eliminazione della Commissione Agri e suggerisce il potenziamento dell’Intergruppo Vino con un presidente italiano”. Il presidente dell’Uiv, Lamberto Frescobaldi, ha dichiarato che il settore vinicolo è fondamentale per molte comunità rurali italiane ed europee, preservando culture e paesaggi e generando ricchezza. “Pertanto – ha dichiarato in chiusura – chiediamo ai candidati di riconoscere il valore del vino come patrimonio identitario europeo”. I candidati presenti all’incontro includevano rappresentanti di vari partiti italiani, tra cui Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Partito Democratico e Azione, oltre a Maria Chiara Gadda di Italia Viva, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.