L’enoturismo, o enoturism, è una branchia sempre più vitale negli spostamenti ludici dei singoli, sia sul territorio nazionale che internazionale. Spesso, parlando per l’appunto di vino ed enologia, bisogna lasciarsi alle spalle le forme e gli stilemi della metropoli o della città, per addentrarsi in quell’immaginario collettivo che definiamo campagna.
Difficilmente, altrimenti, andremmo incontro a un autentico enoturismo. Per accogliere al meglio un così crescente interesse per queste zone e questi argomenti in passato passati in sordina, accorre in soccorso l’arte, il design e soprattutto l’architettura. I nuovi poli, i nuovi centri di questo turismo consapevole verso la campagna, devono infatti saper coniugare con maestria l’ambiente circostante, valorizzarne la storia, senza rischiare abbruttimenti. Il caso emblematico di questa settimana ci è offerto dal villaggio di Kurdějov, nella Repubblica Ceca meridionale (Morovia). Un itinerario che di storia ne ha da vendere, con la sua tradizione vinicola millenaria.
Qui, nel 2012, viene fondata l’azienda Gurdau, la quale, in collaborazione con lo studio architettonico Aleš Fiala, ha dato vita a una realtà unica. Una struttura che si fonde senza sforzo con il terreno e il verde naturale che l’abbracciano, ricolma d’innesti organici che, con le loro curve sinuose, richiamano poeticamente e in maniera non invadente le colline circostanti. Viene così descritta dai medesimi costruttori: “La presenza sottile ma d’impatto della silhouette evidenzia l’attenta riflessione che ha portato a stabilire una sinergia tra l’edificio, la cultura e il terreno naturale. Il tetto curvo è rivestito da un’ampia vegetazione, mentre l’area circostante l’edificio ospita 150 arbusti e alberi maturi che spesso crescono attraverso il tetto perforato”.