La contaminazione, la commistione, fra alcol e design, fra brand e arte, è una delle caratteristiche che ormai da svariati anni accompagna il marchio Gin Mare. Questi due universi si sfiorano e mescolano grazie al comune slancio creativo, alla spiccata progettualità che caratterizza entrambi gli ambiti, la passione per le arti visive e non.
Da poco conclusosi il successo annuale della settimana del design, la rinomata Design Week, Gin Mare non poteva mancare il suo ruolo da protagonista lungo tutto l’arco temporale e spaziale della kermesse. Sono stati molti, di fatti, gli eventi e gli appuntamenti che hanno richiamato un ruolo o una collaborazione con la fortunata azienda di gin, ribadendo ancora una volta il livello da distillato premium dei suoi prodotto. “Il suo approccio – spiegano dall’azienda – fa del Mediterraneo non solo un luogo ma un’attitudine, uno stile di vita, un fatto di convivialità, di relazioni autentiche, una capacità di saper godere di momenti memorabili in contesti unici”.
Tra i momenti più eclatanti della Milano Design Week ravvivati dal Gin Mare abbiamo, giustamente, l’outdoor gallery di via Turati, con la sua serata di punta intitolata appunto “Mediterranean Scents” allo Sheraton Diana Majestic. Il tutto in partnership con il gruppo Baxter. Stiamo parlando di un gin, per chi non lo sapesse, in cui l’arte e il design esulano dalla mera confezione (anch’essa di pregio e decisamente caratteristica). Basti pensare al già citato concept del Mediterraneo, un fil rouge in tutta la produzione e la narrativa di Gin Mare: “Ogni bottiglia di Gin Mare viene prodotta nella nostra distilleria, una cappella del XVIII secolo situata in un antico villaggio di pescatori tra la Costa Brava e la Costa Dorada”.