I numeri del vino sostenibile continuano la loro incessante crescita e sono proprio gli stessi produttori a spronare e incentivare questa direzione di marcia quanto mai necessaria. Sempre più curiosi delle ultime novità e bramosi delle più aggiornate certificazioni, la sete di cantine e vigneti degli ultimi anni per le scelte green sta permeando l’intera industria. Gli aspetti toccati da quest’ottica si sviluppano, come sappiamo ormai bene, su più livelli.
Dai prodotti creati, alle metodologie messe in campo, sino ai servizi erogati: dai vigneti veri e propri alle lavorazioni in cantina, dalla distribuzione ai prodotti finali, dal marketing al rapporto con i dipendenti. Questo è quanto emerge, fra le varie fonti, anche dal recente North Coast Wine Industry Expo, dove il tema focus era proprio la sostenibilità.
“Dal 2017 al 2021 abbiamo registrato un aumento del 118% nel numero di vigneti certificati sostenibili in California e un aumento del 40% nel numero di aziende vinicole. – ha affermato Allison Jordan, direttore esecutivo della California Sustainable Winegrowing Alliance – I numeri del 2022 saranno resi noti all’inizio del 2023”. Tra i vari panel ospitati dall’Expo, uno in particolare ha attirato la nostra attenzione, intitolato “Combinare tecnologia e autonomia per migliorare la redditività”.
La relatrice era Karrissa Kruse, presidente dei viticoltori della contea di Sonoma, la quale ha rimarcato una volta di più quanto sia divenuto centrale il ruolo dei produttori in questa corsa alla sustainability: “Nel 2014 la sostenibilità non godeva del sostegno o dell’ampia pervasività di cui gode oggi nella nostra comunità vinicola. Oggi, quasi un decennio dopo, i viticoltori della Contea di Sonoma non solo hanno abbracciato la sostenibilità come approccio alle migliori pratiche in tutti gli aspetti della loro attività agricola, ma continuano a domandarsi cosa viene dopo. Il tutto per l’innovazione e la gestione ottimale del clima”.