Viticoltura eroica: il Prié Blanc della Valle d’Aosta
La Valle d’Aosta ha circa 500 ettari vitati, di cui il 65% in montagna. Spostiamo il nostro focus sull’Alta Valdigne-Mont Blanc, comprensorio montano di comuni dell’Alta Valle d’Aosta, con capoluogo La Salle. Addentriamoci nella valle, fino a Morgex, comune di 2.000 abitanti, tra i filari di viti con cui si produce Le Vin Blanc de Morgex et de La Salle, ottenuto con Prié blanc in purezza, vitigno autoctono di sconosciuta origine (forse risalente al XVII secolo). Si coltiva in luoghi malagevoli, duri, tra pendenze erte e faticose dove le vigne sono sparse in minuscoli poderi dislocati tra i 900 e gli oltre 1.300 metri di altitudine sopra il livello del mare.
Ci troviamo tra le vigne in produzione più alte d’Europa. Qui i vigneti sono allevati a pergola bassa che agevola la potatura. Se dovessimo sintetizzare le pratiche della viticoltura eroica con l’immagine di un luogo, questa valle scenografica ─ dominata dalla solennità del Monte Bianco ─ non avrebbe rivali. L’operosità dell’uomo ha forgiato nel tempo il territorio, solcato a fatica, fino a raggiungere la conformazione a gradoni di muretti a secco o balze terrazzate e lingue di terra piatta.
Luigi Veronelli una volta disse che nel caso avesse dovuto salvare un vino dall’Apocalisse avrebbe senza dubbio scelto il Blanc de Morgex di Alexandre Bougeat, illuminato abate, parroco del comune valdostano che ha dato nome al vino, antesignano dei viticoltori moderni, che negli anni Sessanta intuì le potenzialità del territorio, curando di persona i vigneti della parrocchia. Le Vin Blanc de Morgex et de La Salle è un vino armonioso, secco, piacevolmente acidulo con sentori di erbe di altura. In riferimento a queste terre è proprio il caso di citare un grande letterato italiano del secolo scorso, Mario Soldati, che non a caso amava la Val d’Aosta e i suoi vini: “Il vino è la poesia della terra”.