L’aggiornamento del branding di New Zealand Wine
Uno stato insulare del continente oceanico di circa 270mila km2. Il nome “Terra di mare” è stato coniato nel XVIII secolo dal cartografo ed esploratore britannico James Cook, mentre i Māori continuano a chiamare la loro terra con il nome originario di Aotearoa “terra della lunga nuvola bianca”. La Nuova Zelanda ha 5 milioni di abitanti ed è uno degli stati con la più bassa densità di popolazione al mondo (20 ab./km2).
La filiera viti-vinicola neozelandese vanta una tradizione industriale di “soli” 200 anni: la prima vite fu impiantata dai coloni inglesi a Kerikeri, luogo dal clima temperato e dal terreno fertile. Il primo vigneto di viti europee risale al 1973. Grazie alla moderna enologia neozelandese avviata negli anni ’90 del secolo scorso, oggi l’intero comparto produce vini di acclarato livello qualitativo quali Chardonnay, Müller–Thurgau, Pinot Nero e Sauvignon, vitigno del quale la Nuova Zelanda sembra essere terra d’elezione.
L’organizzazione nazionale dei produttori del settore, la New Zealand Winegrowers (NZW), di recente ha effettuato un rebranding per riposizionare la brand image del Paese nei mercati globali del vino. NZW si è dotata di una piattaforma multicanale che comprende i video New Zealand Wine Brand Story e l’Annual Sustainability Report, strumenti atti a promuovere i pilastri della produzione enoica neozelandese: purezza, innovazione e cura. L’operazione serve a “generare un posizionamento convincente per il vino neozelandese, motivando un pubblico di bevitori di vino in continua evoluzione”, ha dichiarato Charlotte Read, Direttore Generale Marketing di NZW. Il portale ─ il cui sexy payoff è “Altogether Unique” ─ è sviluppato sui temi di sostenibilità e winestyling e risulta efficace nella comunicazione del brand territoriale integrato.