“Il vino in scatola non ha mai avuto un vero e proprio marchio riconoscibile, ma solo una connotazione negativa. In America è associato alle feste delle confraternite, facendo due più due non certo un’immagine di qualità, o al livello di contenuto fra i più scadenti. Noi puntiamo a uno stile degno del MoMA store”.
A parlare ancora una volta della tanto dibattuta tematica dei cosiddetti wine box, o packaging di carta, è l’agenzia creativa di branding Wedge. Il gruppo di artisti e designer ha da poco lanciato una collaborazione con il brand californiano Ami Ami, cercando d’introdurre una nuova identità visiva per i discussi vini in scatola, tentando di sfatarne, tramite l’arte, le connotazioni e gli stereotipi negativi. Il design che hanno pensato per i recipienti è caratterizzato da un motivo di dieci mezze lune, rappresentative dei bicchieri prodotti per ogni confezione. Ispirato ai personaggi di Fortunato Depero degli anni ‘20 e ‘30, il design combina colori sobri e figure geometriche per conferire al vino in scatola un’immagine più sofisticata e moderna.
La scatola più piccola da 1,5 litri è stata appositamente progettata per facilitare il trasporto durante picnic o cene. “Depero rappresenta un momento in cui l’arte si è integrata con il commercio, soprattutto nel mondo degli alcolici. – hanno poi aggiunto – La scelta è un cenno a questo momento, una familiarità che conferisce uno strato di tempo duraturo e un gesto che porta un delizioso calore europeo, modernizzato per i giorni nostri”. Wedge sostiene che le bottiglie in scatola sono una scelta più sostenibile rispetto al vetro, il cui riciclaggio è limitato negli USA. Ami Ami è stata nominata per un Dezeen Award nella categoria graphic design, competendo con altri innovativi progetti.