O dell’eterno fascino della nostalgia
I giovani non bevono più. I giovani prediligono stili di vita sani. Sober is the new black. Grazie, ma sto a casa a bere una tisana detox allo zenzero. Abbiamo scritto molto sui nuovi trend in tema di drinking experience dei Millennials e della Gen Z: le nuove generazioni sembrano prediligere un lifestyle ispirato alla new sobriety. Ma siamo certi che tutti i dati confermino questa tendenza?
Thirst è un’agenzia creativa scozzese che ha lavorato con alcuni dei più amati, tra i giovani, brand di drink al mondo. A Glasgow scommettono sul 2023 come un anno di bull market per la Wine and Spirits Industry: al netto di un’inarrestabile ascesa delle tendenze low-alcohol e alcohol free tra i meno âgé, nell’anno in corso le abitudini di consumo di alcolici tra le coorti più giovani saranno all’insegna di trend quali la nostalgia (maledetta) e lapremiumization. I creativi della ex-Caledonia sono convinti che i 20-30enni stiano cercando nel bere esperienze che restituiscano emozioni guidate da maggiore spensieratezza in termini di immaginazione del proprio futuro, come accadeva negli sfavillanti 80so nei creativi 90s.
O ancora, coloro che debuttano nella vita adulta e approcciano le sterminate praterie del drinking preferiscono puntare sulla ricerca di valore, di qualità, di esclusività e di abbordabililuxury experience. Chiari riferimenti simbolici a decadi meno incerte, packagingedesign in grado di far sognare esistenze meno precarie, esperienze ─ anche digitali ─ a forte simbolismo estetico, magari affiancate da icone e celebrities di quelle epoche. Senza dimenticare l’elemento aspirazionale: fino a oggi bere è sempre stato soprattutto western lifestyle. Per Thirst, nei prossimi anni si affermeranno abitudini di consumo di alcolici sempre più locali e legate al territorio: nuova musica per le orecchie degli addetti del comparto Global Travel Retail (GRT).