“Nostro nonno, nato nel 1890, allevava capre a Baunei. Non aveva studiato, ma aveva una profonda conoscenza della terra acquisita con l’esperienza diretta. Durante la Prima guerra mondiale si recò a San Donà di Piave, uno dei pochi qui ad aver visto la terraferma, e tornò vivo con l’idea di apportare importanti modifiche all’azienda.
Abbandonò le capre e scelse le pecore, scendendo dalle montagne di Baunei verso terreni più miti e collinari”. Questa la storia, il background familiare e professionale, dei fratelli Roberto e Lorenzo Pusole, imprenditori enologici nell’affascinante e selvaggia terra di Sardegna. Ci troviamo, nella fattispecie, fra Baunei e Lotzorai. Il vino di punta dell’azienda è il cosiddetto Karamare, un Cannonau Bianco, sbocciato da delle viti che si affacciano sul mare dell’Ogliastra. Il vitigno è, per l’appunto, a bacca bianca, una sfida unica: questo poiché il Cannonau, come molti amatori e non ben sapranno, è tradizionalmente rosso in Sardegna. Nonostante le difficoltà nel riconoscimento ufficiale del vitigno, il Karamare vanta un terroir unico con una doppia ventilazione che contribuisce a produrre delle uve molto sane e biologiche.
La terra, il vino, rispecchiano primariamente la passione e l’amore che l’essere umano riesce a infondere nel proprio lavoro, nella propria tecnica, come ricordano giustamente gli stessi due giovani imprenditori: “La terra è amore, passione, un attaccamento viscerale. Mio fratello ha studiato enologia a Torino, Alba e Asti e ha fatto quattro vendemmie nelle Langhe. Nel frattempo, io ho piantato le prime 10.000 viti e ora ne abbiamo 50.000”.