Da pochissimo tempo i Colli Euganei sono ufficialmente una Riserva Mondiale di Biodiversità dell’UNESCO, un traguardo significativo per il Veneto e l’Italia. Questa designazione premia la varietà ecologica della zona, che include boschi di castagni, robinie e querce, vasti prati, aree di macchia mediterranea, vigneti e tratti rocciosi con vegetazione rupestre.
La viticoltura ha giocato un ruolo cruciale in questo successo, grazie all’adozione di tecniche colturali a basso impatto e al rispetto dei vincoli paesaggistici, contribuendo alla conservazione di numerose specie animali e vegetali. Gianluca Carraro, presidente del Consorzio Tutela Colli Euganei, sottolinea l’importanza di questo riconoscimento per il territorio e il vino locale: “con oltre 3.000 ettari di vigneti e più di 30 vitigni diversi, la viticoltura dei Colli Euganei rappresenta un’importante espressione di biodiversità. Il nostro lavoro quotidiano include la gestione dell’acqua, delle foreste e del suolo, un ruolo cruciale alla luce dei cambiamenti climatici”.
Questo riconoscimento non solo aggiunge prestigio, ma contribuirà a promuovere i Colli Euganei e il loro vino a livello globale. La rete mondiale delle Riserve della Biosfera dell’UNESCO ora conta 759 riserve in 136 Paesi, di cui 21 in Italia, tra cui Miramare, Cilento e Vallo di Diano, Somma-Vesuvio e altre. L’inclusione dei Colli Euganei nella lista UNESCO rappresenta un’opportunità straordinaria per il territorio, evidenziando l’importanza della tutela ambientale e della sostenibilità. Questo successo sottolinea il ruolo fondamentale dei viticoltori locali nella conservazione della biodiversità e nell’adattamento ai cambiamenti climatici, garantendo un futuro sostenibile per la regione.