Nonostante continue sfide come la guerra tra Russia e Ucraina e gli impatti duraturi della pandemia, l’industria degli alcolici beneficia della crescita della popolazione globale di giovani adulti e dell’incremento della domanda. Il mercato globale di settore, infatti, è in costante crescita: ha raggiunto un valore di 1.624 miliardi di dollari nel 2021 e stimato a toccare i 2036,6 miliardi di dollari entro il 2031, con una prevista crescita del 2,2% dal 2022 al 2031.
Tale crescita non è limitata ai mercati europei o americani, ma coinvolge anche quelli asiatici, con l’International Spirits & Wines Association of India (ISWAI) che prevede una crescita dell’industria indiana delle bevande alcoliche a 64 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Abbiamo raccolto per voi, a tal proposito, un elenco dei 3 principali gruppi industriali produttori di alcolici al mondo. Al primo posto incontriamo l’Anheuser-Busch InBev SA/NV (AB InBev), con un portafoglio di oltre 500 birre in più di 100 Paesi, il suo fatturato è quasi pari a quello combinato delle quattro aziende che seguono in questo elenco (fatturato: 57,7 miliardi di dollari).
Medaglia d’argento per Diageo, la quale ha creato oltre 200 marchi in più di 180 Paesi. Con 132 siti produttivi, le sue distillerie producono il 40% di tutto lo Scotch whisky del mondo. Tra questi Johnnie Walker, J&B e Grand Old Parr. Senza dimenticare i suoi cugini: Guinness, Smirnoff, Baileys, Captain Morgan, Tanqueray, Don Julio e Crown Royal (fatturato: 18,11 miliardi di dollari). Terzo posto per Asahi, il più grande produttore di birra del Giappone sia per volume che per fatturato (16,6 miliardi di dollari). Fondata nel 1889, ha sede a Tokyo e basi di produzione in oltre 60 Paesi. In totale, l’azienda fornisce oltre 100 milioni di ettolitri di bevande alcoliche e analcoliche ai consumatori di tutto il mondo.