“Prima della scrittura, gli armeni producevano vino utilizzando uve autoctone cresciute nelle valli montuose del Paese per oltre 6.000 anni. Oggi, i viticoltori mantengono questa tradizione, coltivando la terra con cura per creare vini distintivi.
L’Armenia è stata selezionata per ospitare l’ottava Conferenza Globale sul Turismo del Vino delle Nazioni Unite, riconoscendo il crescente prestigio dei suoi vini a livello mondiale”. Di queste solide e antiche radici storiche armene abbiamo già avuto modo di parlare nelle nostre rubriche di carattere enologico, ma in questo caso i promotori turistici da cui è tratta la precedente citazione desideravano andare più nello specifico, sottolineando quanto il legame con quelle radici sia tuttora vivo e intenso. Ma quali sono le regioni ideali da visitare in Armenia, se attratti da quest’atavica tradizione vinicola? Vi è, ad esempio, Armavir, situata tra montagne e altipiani: offre un terreno fertile per la coltivazione di diverse uve, sia autoctone che internazionali. La zona di Ararat, celebre per il Monte Ararat, presenta invece una provincia ricca di viti rosse Haghtanak e frutteti.
Abbiamo poi la regione di Vayots Dzor, la quale ospita la più antica cantina conosciuta al mondo e produce il rinomato Sev Areni. Aragatsotn, con la sua basilica del VII secolo, è invece conosciuta per il suo vino prodotto per la comunione. Incontriamo poi, in questo ideale tour, Tavush, al confine con la Georgia: qui si coltiva l’uva autoctona Lalvari per vini bianchi e spumanti. Kotayk, ricca di storia antica, è famosa per le sue innovazioni nella produzione vinicola, mentre Yerevan offre esperienze enologiche uniche con le sue numerose enoteche e cantine, tra cui la Gevorkian, rinomata per i suoi vini secchi e da dessert, nonché per i vini di ghiaccio. Insomma, l’Armenia mette in campo una vastissima varietà di esperienze attraverso le sue diverse regioni vitivinicole.