“Il nostro obiettivo principale è capire la fattibilità, per tutte le aziende vinicole dello Stato di New York, d’implementare l’infrastruttura per il lavaggio delle bottiglie di vino, comprese le procedure, le finanze e le operazioni connesse al processo”.
A spiegare il main focus dell’innovativo progetto universitario in questione è il capogruppo Kerwin Xu, il quale assieme a un gruppo di suoi compagni altrettanto promettenti e intraprendenti, sta collaborando al fianco della sua università (Cornell SC Johnson College of Business) a questa peculiare sfida di “design thinking”: come riutilizzare le bottiglie di vino usate. Una sfida al passo coi tempi, dunque, improntata al 100% verso un futuro sostenibile. Ecco l’iter creativo-scientifico dei giovani: hanno proceduto a intervistare vari centri di produzione, consumatori di vino e proprietari di cantine, incluso Peter Saltonstall, co-proprietario di Treleaven Wines, un importante cliente del progetto.
A differenza delle lattine di alluminio e delle bottiglie di plastica, a New York non esiste un vero e proprio programma di recupero per le bottiglie di vino: il riciclaggio è, dunque, discrezionale. La visita al centro della Treleaven, ad esempio, ha permesso ai ragazzi di osservare da vicino l’intero processo di produzione: alla fine del semestre, gli studenti presenteranno le loro idee a Saltonstall, così come ad altri proprietari di cantine locali, nel contesto del programma pluriennale “Grand Challenges”, allineato agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. “Questo è un progetto che va oltre la legislazione attuale. – ha poi aggiunto Xu – È un progetto molto imprenditoriale. Stiamo lavorando su di un problema enorme e stiamo cercando di rendere più appetibile questa soluzione del riuso. Il progetto Grand Challenges ci prepara ad affrontare un cliente reale e a pensare alle implicazioni sul mondo”.