Lo storytelling, il comunicare ai propri simili narrazioni ed emozioni, si sa, è una delle più ataviche attività dell’essere umano. Ciò che ci distingue dal regno animale, uno dei pochi universali antropologici riconosciuti. Delle volte, per abitudine, tendiamo però a dare per scontate le forme di questa comunicazione, ritenendole fisse e limitate: libri di testo, spartiti musicali, quadri, lineamenti marmorei.
C’è un nuovo progetto all’orizzonte, il cui patrono è MagazWine, che cerca di ribaltare questo stereotipo, ricordandoci quando variegate possano essere i contorni di qualsiasi storia. L’idea cerca, infatti, di riunire a sé il mondo del marketing, del design e dello storytellig, tramutando delle semplici etichette di vino in veri e propri medium narrativi. “La prima rivista che si beve… o il primo vino che si legge? Entrambi!”. Questo il claim di MagazWine, realtà editoriale della Design Associati.
Consapevoli di quanto, giorno dopo giorno, diventi sempre più importante anche in campo enologico un’oculata scelta di packaging, hanno deciso di aumentare esponenzialmente la cura e la ricerca artistica dietro ogni etichetta, così da valorizzare sia il contenuto della bottiglia che l’immersione del consumatore all’interno di arte ed estetica: “proporre le eccellenze delle arti che, coltivate nei secoli, hanno reso l’Italia un paese unico”. Il 2022, anno della prima edizione del progetto, ha visto l’incontro fra un racconto di Ariel Brandolini e un Cabernet Sauvignon della cantina Loredan Gasparini. Il versante tipografico, infine, vede la collaborazione fra il gruppo Zetafonts e la storica stamperia Tipografia Unione. Le bottiglie, arricchite da questa appassionanti “etichette d’artista”, sono acquistabili sul sito web di MagazWine.