“Il costo dell’elettricità stava crescendo molto più velocemente dell’inflazione ed era anche chiaro che il cambiamento climatico stava diventando un problema critico. Dovevamo tutti cambiare le nostre abitudini”. A svelare gli input che hanno guidato la conversione tecnologica e sostenibile della tenuta vinicola sudafricana Vrede en Lust è la sua stessa proprietaria, Dana Buys.
“Dopo svariate ricerche effettuate – prosegue – e investendo in un importante impianto a energia solare, abbiamo finalmente potuto affrontare entrambi i problemi (climate change ed elettricità) allo stesso tempo: riducendo così la nostra impronta di carbonio e controllando al meglio i nostri costi energetici in continuo aumento”. L’azienda agricola Vrede en Lust è presente nella regione delle Cape Winelands dal lontano 1694.
Solamente un decennio fa ha poi deciso d’investire nell’acquisto di ben 1.000 pannelli solari, 3 possenti inverter, cavi e telai. Il flusso di cassa, per quanto colpito dall’ingente investimento, è comunque riuscito a tornare positivo nell’arco di quattro anni. Ad oggi l’impianto riesce a generare oltre 300.000 kWh di elettricità all’anno, i quali vanno poi ad alimentare diversi reparti della fattoria. L’impianto è davvero imponente: 350 metri di lunghezza, per una superficie di 1500 metri quadrati.
Non si tratta di un virtuoso caso isolato in Sudafrica, come confermano i lanci da parte di Heineken di ben 14.000 pannelli solari. o Eskom (azienda energetica locale), la quale convertirà a eolico e solare alcune sue più vecchie centrali elettriche. O, ancora, Shoprite (il più grande rivenditore sudafricano) che amplierà ulteriormente le proprie installazioni solari. Insomma, l’energia solare si riconferma una volta di più la scelta del futuro e il Sudafrica una nazione all’avanguardia in materia.