“Questa nuova generazione di coltivatori sta raccontando la storia con un tocco moderno. Quello che abbiamo visto accadere in Oregon, a Washington, e ora a New York e in Idaho, è qualcosa che possiamo fare anche qui, se riusciamo a creare uno slancio e un’energia sufficienti intorno a questo settore”. Il topic di questo breve estratto è la sorprendente crescita del mercato vinicolo della regione americana del New Mexico, mentre a parlare è Chris Goblet, direttore esecutivo di New Mexico Wine.
Lo Stato ha registrato di fatti un’imponente rialzo nei risultati di questo tanto amato settore: nel 2022, infatti, ha generato un’attività economica totale di circa 1.12 miliardi di dollari, un aumento straordinario se si pensa ai “soli” 876 milioni di dollari del 2020. “Da quello che ho visto nell’ultimo anno, l’industria sta crescendo molto più del 10% all’anno: è in crescita esponenziale” ha poi commentato Maryel Lopez, coordinatrice del programma di viticoltura della New Mexico State University. Sembrerebbe in gran parte merito di un attento programma congiunto d’investimenti nell’istruzione e sovvenzioni per la coltivazione dell’uva.
Il New Mexico vantava già, prima dell’emergere di questi grandiosi dati, di una storia e di una tradizione vinicola non trascurabili: nel 2029 festeggerà 400 anni da quando i primi monaci francescani piantarono la loro varietà Mission lungo le rive del Rio Grande, al fine di produrre vino da cerimonia. Si tratta, dunque, della più antica regione vinicola degli Stati Uniti e, prima del proibizionismo, il quinto Stato per importanza di mercato nella produzione enologica.