“Abbiamo sempre lavorato per ridurre al minimo gli interventi con il massimo rispetto per la materia prima di base: l’uva. Per riuscirci utilizziamo sistemi di pigiatura e pressatura estremamente morbidi, un controllo rigoroso delle temperature di fermentazione e botti di legno di altissima qualità per l’affinamento dei vini rossi”.
A parlare è l’esperto Giovanni Pinna, abile enologo e direttore della storica azienda Sella & Mosca: un marchio e un’eredità che, più di un secolo addietro, soppesando sapientemente tecnica e tecnologia, sono riusciti a salvare il vino dell’intera Sardegna! Per oltre 6.000 anni, di fatti, la pianta della vite ha più che prosperato sugli aspri versanti dell’isola. Eppure, verso la fine del XIX secolo, se non fossero intervenuti Erminio Sella ed Edgardo Mosca questo racconto si sarebbe bruscamente interrotto. La causa dell’immenso rischio corso è ben nota: l’epidemia di fillossera. I due visionari, uno ingegnere e l’altro avvocato, nel 1899 creano un vivaio di viti nella parte nord-occidentale dell’isola per contribuire a ripristinare i vigneti colpiti dal male.
Oggi la tenuta Sella & Mosca, situata nella stessa zona frequentata un tempo dai Fenici, continua a coltivare uve e a produrre vini che rappresentano splendidamente la regione, mantenendo un profondo rispetto per la storia locale. “La zona di Alghero è caratterizzata da una forte influenza marina. – prosegue Pinna, approfondendo tecniche e segreti di questo secolare successo – Conferisce ai vini un carattere mediterraneo e un aroma ricco di spezie con note fruttate, salmastre e talvolta balsamiche. La zona è caratterizzata da terreni argillosi e sabbiosi con concentrazioni elevate di ferro. Il clima caldo e secco e le brezze marine attenuano la pressione delle malattie nei vigneti ”.