Le malattie cardiovascolari rappresentano un’alta percentuale di decessi su scala globale, con un’impennata dei decessi legati a queste patologie che hanno raggiunto quasi 18 milioni nel 2017, in cui la cardiopatia ischemica ha causato quasi la metà dei decessi. In un recente studio, pubblicato sul Nutrients Journal, i ricercatori coinvolti hanno cercato di comprendere l’associazione che intercorre tra il consumo di vino e la mortalità cardiovascolare, le malattie cardiovascolari e le malattie coronariche.
I risultati sono stati più che incoraggianti per gli estimatori del vino: è, di fatti, emerso che l’assunzione moderata di vino promuove una migliore salute cardiovascolare. L’effetto positivo del vino sulle patologie cardiovascolari era già stato segnalato per la prima volta nel 1979: gli studiosi coinvolti hanno anche affermato che diversi componenti del vino esercitano effetti protettivi nei confronti di patologie come le malattie coronariche e i tumori, come ad esempio il cancro orale.
Perfino le bevande de-alcolizzate porterebbero, secondo la ricerca, a un incremento nella salute: i vini disalcolati (senza etanolo) risultano protettivi contro la trombosi, in quanto conservano degli effetti antiossidanti al loro interno. Il consumo di alcol da leggero a moderato influisce positivamente sulla salute generale: agisce sul colesterolo delle lipoproteine ad alta densità per prevenire l’aterosclerosi e aiuta la prognosi delle persone a maggior rischio di complicazioni coronariche che portano all’infarto del miocardio. Ovviamente il consumo eccessivo di alcol, al contrario, provoca oltre 200 malattie, il che lo rende una delle principali cause di morte a livello globale, ovvero fino a tre milioni di decessi all’anno.