Un processo di trasformazione della vinaccia e dei semi in estratto di semi d’uva, un ingrediente davvero molto richiesto dall’industria nutraceutica australiana. Questi i risultati di una tecnologia davvero molto convincente, sviluppata in Australia dalla start–up Viridi Innovations, in partnership con la società d’ingegneristica Austeng. Il progetto, avviato ormai nel 2020, vede anche la Swinburne University of Technology come partner di ricerca ed è coadiuvata dal Fight Food Waste Co-Operative Research Centre.
La dirigenza della Viridi ha recentemente dichiarato che, visti i successi raggiunti nella messa a punto di questa tecnologia, anche aziende sanitarie di caratura globale come la Swisse Wellness hanno espresso interesse in questi studi, grazie anche al coinvolgimento dei tanto desiderati antiossidanti. “Siamo orgogliosi di sostenere questa iniziativa in collaborazione con Viridi, Swinburne e Austeng. – ha dichiarato Nick Mann, amministratore delegato di Swisse Wellness – Convertendo un vecchio flusso di rifiuti in materie prime utilizzabili per la medicina complementare, questo processo sostiene ulteriormente il nostro impegno nei confronti della strategia e dei principi di sostenibilità a noi cari.
Se la tecnologia venisse implementata nella sola Australia, il processo green potrebbe ridurre gli scarti di uva dalla produzione di vino fino al 35-40% ogni anno”. Steven Lapidge infine, CEO della sopracitata Fight Food Waste CRC, afferma che la trasformazione degli scarti alimentari in nuovi prodotti alimentari presenta numerosissimi vantaggi: la riduzione dell’impatto ambientale, la creazione di nuovi flussi di reddito e la prevenzione della perdita di sostanze nutritive. “Gli investimenti – ha così commentato – in ricerca e sviluppo consentono di offrire nuove opportunità commerciali di alto valore come questa, contribuendo al contempo alla lotta contro lo spreco alimentare in Australia”.