Oslo è ormai da decenni e decenni una della principali capitali europee delle arti visive, satura a ogni angolo di design in tutte le sue possibili forme: dal suo Museo Nazionale (con le installazioni di Laure Prouvost) alla scena culinaria, dagli artisti dei cocktail agli stilisti emergenti della nuova moda sostenibile, per giungere infine agli immancabili pragmatici mobili scandinavi.
Aumentano a dismisura anche i cosiddetti cocktail o concept store, ritagli pubblici ordinari ma non troppo, grazie alla barocca continua ricerca dello stupore e dell’attenzione al dettaglio. Basti osservare, in un immaginifico tour virtuale, il Torggata Botaniske: un cocktail bar stracolmo di piante e fogliame, dove il verde non risiede meramente nel concetto o nell’arredamento di pareti e soffitto, ma invade perfino il menu. Il tutto sublimato ed esemplificato nel floreale “Torgatta Botanical in a Bottle”, dove menta, citronella e un rum al limone danno vita a una specie di smoothie selvaggio.
C’è poi la mini-distilleria interna dell’Himkok, ammirabile dal suo bar: uno spazio unico e urbano, dove nascono quotidianamente versioni homemade di gin, vodka, acquavite scandinava.
Il tutto va poi ad alimentare la vastissima selezione di cocktail originali, come il Bun: bourbon, Americano Cocchi e sherry. Il tutto sapientemente mescolato con pane al cocco e waffle. O ancora, l’intrigante introduzione dell’ingrediente della barbabietola affumicata: un distillato di barbabietola, rigorosamente creato in casa, mezcal, sherry e vino di lichene delle renne! Insomma, a Oslo il design è infuso negli esterni così come negli interni, ma perfino nella cura del cocktail!