Si allarga il portafoglio spirits del colosso di Atlanta
Il farmacista John Stith Pemberton a fine XIX secolo non poteva immaginare di aver dato origine al più importante brand di consumo del Novecento, un unicorno da 43 miliardi di dollari di fatturato annuo (dato 2022), originariamente un temperato soft drink: Coca-Cola.
Negli ultimi decenni l’azienda simbolo U.S.A. originaria di Atlanta ha acquistato svariati marchi di bevande alcoliche e non, arrivando a collezionarne un centinaio nel solo segmento spirits. Di recente Coca-Cola Company ha acquisito anche Spirits Yukisato, che produce whiskey giapponese di pregio, cifra della maestria ed eleganza della cultura nipponica nel campo della distillazione. In Italia sarà distribuito da Coca-Cola HBC Italia Premium Spirits, competendo in un mercato domestico che ha visto una crescita dei consumi del 25% negli ultimi 4 anni.
Yukisato ed è un whiskey artigianale che viene prodotto in piccole quantità dalla distilleria Kiyokawa tra i villaggi nevosi “Yukisato” ─ che significa appunto “villaggio nevoso” ─ delle alpi giapponesi nei territori più a nord della prefettura di Nagano, area di suggestivi paesaggi densi di tradizioni culturali millenarie custodite dal Paese del Sol Levante. Più precisamente ci troviamo Kita-Shinshu, villaggio sciistico, il cui clima varia tra rigidi e innevati inverni e miti estati continentali. L’acqua sorgiva delle montagne è un ingrediente cruciale per la produzione di autentico whisky giapponese di elevata qualità. Ne saranno vendute tre tipologie, tutte invecchiate in botti di ex-bourbon: Yukisato Blended Whisky (invecchiato 3 anni); Yukisato Single Grain (invecchiato 4 anni); Yukisato Pure Malt (invecchiato 4 anni). “Non c’è un whisky cattivo. Ci sono solo alcuni whisky che non sono buoni come altri” (Raymond Chandler).