Il caldo continua a impazzare in tutto il mondo, in particolar modo nelle zone mediterranee e costiere della Terra. Complice l’estate, ma anche il mai assopito surriscaldamento globale, le temperature continuano a crescere all’impazzata. I volti sbiancano per i cali di pressione, ma anche i nostri amati chicchi d’uva possono perdere colore per via della troppa afa?
Sembra proprio di sì: durante l’ondata di caldo che ha colpito la Napa Valley (in questo caso lo scorso settembre), le uve rosse hanno iniziato a perdere colore a causa delle temperature estreme, temperature che hanno sfiorato anche i 46-50 gradi in alcune zone. I viticoltori locali hanno notato una significativa perdita di colore nelle loro uve rosse, con un declino fino al 50% dei composti coloranti in alcune zone particolarmente calde. Sebbene possa apparire come una preoccupazione superficiale o un problema da poco, il colore del vino è strettamente legato a diversi aspetti della bevanda, come la sua consistenza e il suo potenziale di invecchiamento.

Come spiegano gli scienziati e gli enologi: “Le molecole responsabili del colore del vino, chiamate antociani, svolgono un ruolo cruciale oltre alla semplice pigmentazione. Interagiscono con il tannino, che determina la consistenza del vino, trasformando tannini aspri in tannini morbidi e piacevoli”. Pertanto, le preoccupazioni degli esperti di settore e degli amatori sono più che fondate. In molti, dunque, si stanno muovendo per risolvere o perlomeno tamponare questo fenomeno, uno dei tanti aspetti negativi su scale globale del cambiamento climatico.