Moda, arte, design, ristorazione, accoglienza e food. Insomma, riassumendo in poche parole, made in Italy. Questi, di fatti, gli obiettivi su cui si è incentrato il fortunato Be.Come 2022 che, come d’altronde recita anche il motto, è “more than a wine experience”. Svoltosi nell’ultima porzione dell’anno a Siena, il Be.Come 2022 ha saputo incarnare la suddetta multidisciplinarietà, andando ben oltre il semplice calice di vino, rendendo realtà dialoganti universi troppe volte separati da rigide definizioni ed etichette.
“Lo spirito di Be.Come 2022 parla proprio di italianità e racconta che il vino non è solo quello che vediamo e sorseggiamo nel calice, ma è un vero e proprio racconto. – ha spiegato Gabriele Gorelli, master of wine e designer – Ed è proprio per questo che con la sua interdisciplinarità che, dall’arte al design si spinge sino alla moda e all’ospitalità, diventa l’espressione tangibile, quasi poetica, che il fascino del vino colpisce anche chi non crede di appartenergli”.
L’evento, organizzato da Allumeuse Communication, aveva come tema principale, per l’edizione corrente, l’innovazione digitale: dalla bottiglia al metaverso, potremmo parafrasare. Due, inoltre, le collaborazioni internazionali intercorse fra Be.Come 2022 ed enti proprio del settore tecnologico: da una parte quella con Oeno Group e dall’altra quella con want-ITA.
“Essere dirompenti è stata, soprattutto negli ultimi tempi, la chiave per innovare e creare nuove opportunità nel mondo del vino. – ha, infine, aggiunto Gorelli – Visione, sensibilità, competenza hanno fatto di Be.Come un evento originale”. Un’altra collaborazione d’eccezione per quest’annata è stata quella con l’Istituto Marangoni, sempre in un’ottica di implementazione degli strumenti comunicativi: elaborare tesi e scovare nuovi modelli di comunicazione, soprattutto nei confronti della generazione Z.