“Questi eventi stanno davvero influenzando il modo in cui dobbiamo gestire le attività in termini di raccolto. Ma sta cambiando anche in termini di sostenibilità. La maggior parte delle aziende vinicole sta iniziando ad adattarsi a questa nuova vita, che ci garantisce di fare la cosa giusta e di esistere per i prossimi 150 anni”.
Queste parte dell’interessante intervento Patrick Cheung, responsabile della pianificazione e delle prestazioni di Moët Hennessey, durante l’importante summit enologico californiano chiamato Bay Area Wine Summit, da poco tenutosi a Moraga. Gli “eventi” a cui fa riferimento sono tutti di carattere catastrofico, come incendi, siccità e inondazioni: tutti eventi che la regione vinicola della Bay Area ha dovuto affrontare a più riprese negli ultimi tempi. Ma, come dichiarato, gli imprenditori locali hanno intenzione di fronteggiare il cambiamento con maggiore sensibilità al mondo del sostenibile.
L’evento ha affrontato temi cruciali come la sostenibilità, il cambiamento climatico, l’inflazione, la distribuzione e il branding, tutti argomenti rilevanti per un settore vinicolo che ha subito notevoli turbamenti negli ultimi anni. La sostenibilità, in primis, è diventata un obiettivo centrale, con il settore del vino che ha il potenziale per produrre un’impronta di carbonio negativa, contribuendo così a combattere il cambiamento climatico. Inoltre, la promozione e la vendita del vino sono giustamente emerse dal summit come sfide costanti, con l’importanza del networking e del riconoscimento del proprio brand. I relatori hanno sottolineato l’importanza di differenziarsi nel settore del vino e di affrontare le domande di business in modo strategico.