I prezzi dei vini pregiati sembrava in continua crescita, come abbiamo constatato più volte nel corso delle analisi emerse negli ultimi anni. Un fenomeno che ha giustamente attirato l’attenzione degli investitori che cercano di coprirsi dall’inflazione, dalle turbolenze economiche e dalle azioni meno sicure.
Di recente, la barriera all’ingresso nel mercato del vino come investimento si è drasticamente ridotta, portando conseguentemente alla nascita di numerosi broker e consulenti online per il settore in questione. Ma dopo anni di impennate senza mai scossone alcuno, il prezzo del vino sta ora scendendo, danneggiando l’afflusso di nuovi investitori. Il vino come strumento di investimento, come dicevamo, si è diffuso negli ultimi anni anche grazie all’emergere di piattaforme digitali di trading sul vino, coinvolgendo tra l’altro celebrità come Jay-Z (il quale pare abbia riscosso più successo economico nell’industria degli alcolici che con la sua musica), David Beckham e Stephen Curry. Il vino, solitamente, ha una correlazione piuttosto bassa con il mercato azionario, il che lo rende una valida copertura contro le oscillazioni dei prezzi delle azioni.
Eppure, con l’aumento dell’inflazione, l’aumento dei tassi di interesse e la possibilità di recessione che affligge l’economia, anche i vini pregiati non sembrano reggere. I più recenti report hanno registrato un calo dello 0,83% nel mercato dei vini pregiati nel solo mese di giugno. Il tutto fa parte di un calo più ampio riferibile all’anno in corso, dopo che i prezzi sono aumentati dalla metà del 2020 fino al 2022. “Il vino pregiato come investimento non è direttamente influenzato dalle fluttuazioni dei tassi d’interesse o dall’aumento del costo della vita, ma in un contesto di aumento dei tassi d’interesse gli investitori potrebbero decidere di allocare il proprio investimento in liquidità o a reddito fisso invece che in un investimento alternativo” hanno dichiarato alcuni CEO esperti del settore enologico finanziario.