Australia, da sempre (ultimamente, per i lavoratori italiani, con maggiore intensità) terra di opportunità e nuove speranze. Una nazione che rassomiglia a un continente per sconfinatezza e diversità, con alle spalle una tradizione e una passione vinicola non indifferente. Ed è proprio quanto confermano i risultati scaturiti dal report intitolato “Australia Wine – Market Assessment and Forecasts to 2026”, il quale predice, riassumendo, una non trascurabile crescita per il mercato del vino australiano da oggi a quattro anni.
“L’epidemia di COVID-19 ha accentuato le tendenze alla salute e al benessere e alla sperimentazione tra i bevitori di vino australiani” ha commentato Bobby Verghese, consumer analyst di GlobalData, il gruppo che ha prodotto il resoconto.
Ma andiamo, senza esagerare, un poco più nel dettaglio di questa probabile crescita: il mercato in questione crescerà, sempre assecondando le stime, di un 4.6% di tasso annuo, tenendo in considerazione il periodo 2021-2026. Stiamo parlando di un salto da 7.4 miliardi di dollari americani di valore per il primo anno di analisi, a 9.1 miliardi di dollari nel 2026. Sembrerebbe, inoltre, che il trend di questi e dei prossimi anni australiani (ma non solo) punti alla qualità a dispetto della quantità.
La fetta di mercato interessata è ovviamente quella dei cosiddetti millennial e generazione Z. Sempre secondo le parole di GlobalData: “Aumenta l’acquisto di vini pregiati e costosi piuttosto che bevande economiche da consumare quotidianamente. I giovani consumatori sono anche meno fedeli alle etichette più popolari e stanno esplorando nuove varietà di vino che puntano sulla novità e sulla personalizzazione della ricetta o della confezione”.