“Mardi Gras è stato in lavorazione per circa un anno. La luce mi appare come una lanterna. La tavolozza dei colori, morbida e sfocata, ricorda una celebrazione, un festival. Questo pezzo è stato chiamato così per i colori. Mi ricordava New Orleans”.
O ancora: “La natura è sempre stata un’abbondante fonte di ispirazione per me. Gli elementi visivi della luce, del colore, della linea, della struttura e del movimento sono utilizzati per creare interpretazioni espressive del mondo naturale che evocano una risposta emotiva”. Questi sono solo alcuni dei brevi resoconti rilasciati dai 16 artisti coinvolti nell’annuale contest americano “Art in the Loft”. Ancora una volta il binomio del successo e della sperimentazione è quello che vede sposarsi arte e vino: Art in the Loft, di fatti, offre ciclicamente agli artisti della Hudson Valley la possibilità di creare opere d’arte che potrebbero diventare etichette di vino.
Questo evento trasforma il loft dell’azienda vinicola in una galleria temporanea, esponendo le opere dei talentuosi artisti locali. La pregevole iniziativa regalerà al vincitore, come accennato, la possibilità di abbellire con la propria arte una bottiglia di buon vino locale, prodotta dall’azienda promotrice. Il progetto nasce in collaborazione con Arts Mid-Hudson. Tra le 16 opere presentate per l’edizione corrente troviamo “The Mighty Hudson” di Maureen Lohan-Bremer e “Body Paint” di Joy Bird, le quali offrono interpretazioni uniche della natura attraverso l’uso espressivo di colori e forme. Vi è poi Robin Adler, che celebra l’astrazione con il già citato “Mardi Gras”, mentre Musen Lin fonde la filosofia pittorica cinese con il paesaggio nella sua opera “The summer day in Windham, NY”.