Un modo tutto nuovo di bere e di assaporare del buon vino. Questo l’obiettivo e il messaggio di fondo che i creatori della linea Archè 2020 hanno voluto lanciare e che hanno tenuto bene a mente in ogni fase della realizzazione di questo delicato progetto di design, dalla progettazione alla realizzazione vera e propria.
Stiamo parlando di un lavoro completamente made in Italy, come si suol dire in questi casi, scaturito dal convergere d’intenti dell’esperto degustatore, nonché wine writer, Francesco Saverio Russo, con l’azienda di creazione calici VDGLASS. La linea Arché 2020, di fatti, raccoglie al suo interno sette straordinari calici soffiati rigorosamente a bocca, composti da leggerissimo cristallo, non avente alcuna traccia di piombo. “Archè 2020 rappresenta per noi l’essenza di cui sono fatti i calici: il punto esatto in cui i quattro elementi, Terra, Fuoco, Aria e Acqua, s’incontrano attraverso l’opera sapiente delle più esperte e ormai rare maestranze vetrarie per dare origine ai migliori calici al mondo.
Il tutto in un periodo difficoltoso quanto fertile dal punto di vista creativo. In azienda abbiamo sempre puntato all’innovazione e alla massima ricerca in termini di materia prima, design, tecnologie produttive, analisi sensoriale, contenuti scientifici e sostenibilità ambientale.” spiegano alcuni responsabili della VDGLASS. La parola che dà il nome alla serie richiama l’antico greco, e stava a significare proprio il concetto di origine, di scintilla primigenia, di materia primordiale da cui tutto proviene e tutto tornerà. “Il nostro obiettivo – spiega, infine, Russo – non è mai stato quello di creare uno strumento che migliorasse il vino ma quello di mettere in contatto diretto il degustatore con il contenuto, il calice quindi non è un semplice contenitore, ma entra a far parte in maniera integrale del contenuto”.