A forza di bere vino, i meno avvezzi ma anche i più navigati consumatori, si proverà almeno una volta nella vita quello speciale senso di frustrazione e delusione che accompagna una difficile apertura di bottiglia. Dalle più intricate acrobazie per cavar fuori il tappo sino al classico sughero spezzato a metà. Negli ultimi tempi, però, arrivano in nostro soccorso i sempre più diffusi apribottiglie elettrici.
Un’automazione effettivamente comoda e sovente di design, che cerca di abbattere, man mano che trascorrono gli anni, il precedente ingiusto stereotipo di macchina di basso impatto estetico e ingombrante. Oggi sono disponibili sul mercato diversi apribottiglie elettrici eleganti, efficienti e dal funzionamento silenzioso, come ad esempio l’apribottiglie con taglia-capsule integrato della Oster: design elegante, nero e argento, Oster rappresenta un marchio noto per i piccoli elettrodomestici di qualità.
Vi è poi, giusto per citare qualche modello fra i più convenienti sulla tradizionale scala qualità-prezzo, l’esemplare della Cokunst: dall’aspetto lussuoso e simmetrico, quasi non sembra un apribottiglie, eppure in grado di svitare le barriere di sughero in meno di otto secondi. Suggeriamo, infine, il sigillatore sottovuoto e apribottiglie a batteria della Cuisinart: l’apribottiglie elettrico di Cuisinart funge anche da sigillatore sottovuoto, consentendo di prolungare la durata del vino semplicemente reinserendo il tappo per metà nell’apertura. Una carica può aprire fino a 80 bottiglie, rimuovendo in modo efficiente i tappi di sughero senza rotture o infinite torsioni.