Pandemie, inflazione, concorrenza, scorte elevate e cambiamenti nei canali di distribuzione classici. Questi, secondo gli esperti, alcuni dei principali indagati fra i fattori di mercato (e non) che stanno portando le vendite di vino negli Stati Uniti a una significativa e continua flessione. Un nuovo studio, condotto dal Wine Market Council su 1500 consumatori statunitensi, punta il dito contro la riduzione generale del consumo di alcolici come il principale motivo di questa generale diminuzione.
“La diminuzione delle vendite di vino – spiega il dettagliato report – non è specifica a una categoria, ma è dovuta a una tendenza più ampia di riduzione del consumo di alcolici in generale. Questo fenomeno è causato in parte da una minoranza di consumatori che riducono le spese, considerando gli alcolici come un facile strumento di risparmio. Il vino è particolarmente vulnerabile in termini di costo per porzione o contenitore”. I dati sugli acquisti delle famiglie mostrano una volatilità significativa, con molti consumatori che cambiano categoria di bevande a seconda dell’occasione.
La crescente preoccupazione per la salute e la tendenza al benessere sono anch’esse tra le cause della flessione, con rapporti negativi sul mercato dell’alcool. Gli esperti di marketing di wine&spirits, però, hanno pronto qualche consiglio al riguardo: “Per mantenere la rilevanza, l’industria del vino può adottare diverse strategie, come la creazione di prodotti innovativi, l’adesione al movimento no-low alcohol, la comunicazione dei benefici del vino e la collaborazione tra le aziende del settore. Queste azioni possono aiutare a invertire la tendenza negativa delle vendite, considerando il precedente successo di strategie simili negli anni ‘80 e ‘90”.