Il nuovo film dell’azienda di patatine che sta facendo discutere
Mettete alcune novizie in un convento. Ora, immaginatele raccolte e intente a celebrare il più tradizionale sacramento della Chiesa Cattolica: l’Eucaristia. E qui arriva il twist del film di cui ci stiamo occupando: le ostie vengono sostituite con delle patatine. Sì, avete capito bene, si tratta proprio di chips, somministrate durante il rito della Comunione.
Questi sono gli elementi del nuovo spot di Amica Chips che nel commercial osa, un po’ come fece già ormai più di 50 anni fa (era il 1973) un giovane Oliviero Toscani per la pubblicità dei jeans Jesus. Ve la ricordate? Il claim che accompagnava l’immagine di un modello con i jeans sbottonati (senza slip) recitava così: «Non avrai alcun jeans all’infuori di me». Per non parlare dell’ADV dello stesso brand che mostrava in primissimo piano le natiche della modella Donna Jordan accompagnate dalla tagline: «Chi mi ama, mi segua». Blasfemia? Semplice provocazione? Il film di Amica Chips è sotto accusa da parte delle associazioni cattoliche. Su tutte l’ AIART, ufficialmente Associazione Cittadini Mediali, di fatto la onlus che presidia gli interessi dei telespettatori cattolici.
Tra gli scopi di missione dell’organizzazione: “Contribuire allo sviluppo dei valori di libertà e di giustizia, all’affermazione della dignità della persona, al bene comune secondo i principi e i cardini della Dottrina Sociale della Chiesa”. L’AIART ha segnalato la pubblicità di Amica Chips all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), richiedendone la messa al bando. Secondo l’associazione lo spot è “inaccettabile” in quanto «contrario agli articoli 1 e 10, lealtà della comunicazione, convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona, del codice di autodisciplina della comunicazione commerciale». Lo spot multicanale di 30” è programmato sulle reti tv Mediaset, Cairo e su altri canali digitali. Il planning è curato da Media Club di GroupM.