Come riuscire a connettere l’amore per il vino e il contatto umano, le relazioni interpersonali? Un nuovo trend enogastronomico, una nuova tecnica, un nuovo esperimento sociale.
Sono queste le etichette con cui potremmo catalogare il discusso progetto portato avanti dagli amici del ristorante “Al Condominio” di Verona: una sorta di oasi contro la dipendenza tecnologica nella società contemporanea. In un’epoca dominata dai dispositivi digitali, infatti, i ristoratori del suddetto locale hanno scelto di proporre un’esperienza culinaria davvero unica, incoraggiando gli ospiti a lasciare i propri smartphone in una cassetta della posta. In cambio, i commensali ricevono gratuitamente una bottiglia di vino al tavolo, promuovendo il contatto umano e le conversazioni faccia a faccia.
“Questo approccio viene definito Tech–Free – spiegano gli ideatori dell’esperimento – si distingue per il suo concept human-centric, e mette al centro l’interazione tra le persone anziché la tecnologia. Abbiamo solamente menù cartacei e recensioni effettuate con carta e penna: il locale cerca così di sfidare il predominio del mondo digitale, offrendo un’esperienza autentica e rilassante. Sebbene gli over 45 possano mostrare maggiore resistenza all’idea, i millennials stanno accogliendo positivamente l’iniziativa, affascinati dalla possibilità di vivere un momento di distacco digitale”. Ma “Al Condominio” non è solo un ristorante, è un progetto pilota che mira a estendersi come franchising in altre città italiane, come Roma e Milano. La sua proposta culinaria non è da meno: i piatti prendono ispirazione da stereotipi condominiali, con nomi divertenti che riflettono la diversità culinaria italiana.