“La spinta dei millennial a cercare varietà di vino di maggior valore, al di fuori dai sentieri battuti prosegue. – afferma Sarah Trubnick, direttrice del settore vino e cofondatrice di The Barrel Room a San Francisco – Mentre la generazione Z sta infondendo un forte sostegno alla sostenibilità, che si applica non solo alle procedure di viticoltura e vinificazione, ma anche alla filosofia etica sul posto di lavoro”.
Queste alcune delle forze che spingono in avanti il mercato globale del vino, ma molte altre sono in agguato e smuovono la strada di questo 2023. Abbiamo raccolto, seguendo i consigli dei professionisti di settore, 4 trend per il nuovo anno. Al primo posto assistiamo alla conferma dell’importanza dei valori etici nei processi di vinificazione e di conseguenza nell’acquisto. I bevitori di vino si pongono sempre più domande su come vengano coltivate le uve, trattati i lavoratori e confezionati i vini. Vogliono vini in linea con i loro valori, e i loro valori sono incentrati su un futuro sostenibile. Un secondo trend riguarda le regioni emergenti: incendi, gelate e siccità hanno di fatti messo a dura prova zone “classiche” come la Borgogna o la Napa Valley.
Gli acquirenti troveranno occasioni e qualità anche in vini provenienti da regioni solitamente non celebrate dai media. Il terzo indirizzo di corrente per il 2023 riguarda, invece, le uve ibride e autoctone: i vitigni antichi e autoctoni, assieme ai nuovi ibridi in grado di gestire condizioni di coltivazione estreme, andranno di pari passo con le sopracitate regioni emergenti. Infine, come quarta previsione per l’anno nuovo, possiamo osservare che i vini senza e/o a basso contenuto alcolico si faranno sempre più largo sugli scaffali. Sembrano, infatti, finiti i tempi delle bottiglie il più alcoliche possibile.